Con «The Master» e «Il Petroliere» Paul Thomas Anderson si era già cimentato con uomini di potere caratterizzati da egocentrismo e manie di grandezza. Con «Il filo nascosto» il regista racconta la vita immaginata di un grande sarto inglese del dopoguerra; con il suo stile fatto di tappeti sonori suggestivi e avvolgenti, suprema arte del racconto e seducenti primi piani, si fa anche carico dell’ultima apparizione di Daniel Day-Lewis. L’attore britannico infatti dichiarò che, dopo questo film, non avrebbe più lavorato nel cinema e, osservandolo, non si può che rimpiangerne la scelta: la cura nei dettagli e la rara alchimia tra controllo ed espressività, fanno della sua interpretazione un’opera compiuta e difficilmente replicabile. E quegli abiti unici e senza sbavature che il suo personaggio confeziona, uno dopo l’altro, costituiscono la metafora dei ruoli di un attore votato, da sempre, a un perfezionismo formale al limite dell’ossessione. Stasera a Il Porto di Moncalieri, via Petrarca, ore 21.30. Ingresso 5 Euro.