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A CURA DI FABRIZIO DIVIDI
@fabdividi

RECENSIONI
Quei quattro mesi di libertà delle Valli di Lanzo

Quei quattro mesi di libertà delle Valli di Lanzo

«Una stagione di libertà - Storia della repubblica partigiana delle Valli di Lanzo» ricostruisce questa vicenda con testimonianze e documentazioni storiche; ma la forza del racconto, come capita spesso, non sta tanto nella narrazione dei grandi avvenimenti, quanto nella memoria minima dei singoli protagonisti. giovedì ore 21,00, ingresso gratuito, al Circolo Amici del Cels, Frazione...
"Il filo nascosto" di P.T.A.: sul perfezionismo del sarto

“Il filo nascosto” di P.T.A.: sul perfezionismo del sarto

(...) quegli abiti unici e senza sbavature che il suo personaggio confeziona, uno dopo l’altro, costituiscono la metafora dei ruoli di un attore votato, da sempre, a un perfezionismo formale al limite dell’ossessione.
Un altro Lunedì Nero. "Offensive" al Blah Blah

Un altro Lunedì Nero. “Offensive” al Blah Blah

Stasera al Blah Blah To-Horror riproporrà «Offensive» di Jon Ford, il film vincitore della scorsa stagione: occasione per chiudere l’annata, e per lanciare programma e campagna crowdfunding 2018.
Blow-Up e la partita che non (?) c'è

Blow-Up e la partita che non (?) c’è

David Hemmings incarna alla perfezione l’uomo della modernità, così superbo da perdere di vista la complessità della sua dimensione; e in quest’ottica, anche la partita a tennis dell’ultima sequenza, giocata da mimi senza racchette, assume il significato di una presa di coscienza di straordinario valore espressivo
Quando la musica incontra il Muto

Quando la musica incontra il Muto

Emil Jannings fu probabilmente uno degli attori più straordinari che il cinema abbia mai incontrato. Maschera perfetta dell’Espressionismo, lavorò per Friedrich W. Murnau e Paul Leni, per poi comporre un sodalizio di successo con Ernst Lubitsch.
Marco Tullio Giordana: Torinese per un giorno... anzi due

Marco Tullio Giordana: Torinese per un giorno… anzi due

Marco Tullio Giordana sarà torinese per un giorno: anzi due. Per un curioso gioco del destino l’ultimo film del regista milanese, al cinema Nazionale giovedì alle 20.30, sarà seguito domani dal suo esordio nell’ambito del gLocal Film Festival.
Venerdì 17: Seeyousound con "Opera" va sempre... al Massimo

Venerdì 17: Seeyousound con “Opera” va sempre… al Massimo

“Torino è il luogo dove i miei incubi stanno meglio” Dario Argento
"Mali Blues": music is the weapon!

“Mali Blues”: music is the weapon!

Nel film del tedesco Lutz Gregor la musica fa da collante ideale a una storia di formazione e condivisione; unità e affrancamento. Il “male”, così come per tutto il continente africano, potrà essere scacciato soltanto quando il popolo si muoverà unito, si dice apertamente nel documentario. Prim’ancora che diventare libero, è dunque necessaria unità di...
"A Ciambra" e il realismo magico di Jonas Carpignano

“A Ciambra” e il realismo magico di Jonas Carpignano

(...) Mi piace pensare che Martin Scorsese, co-finanziatore del film con il suo fondo per autori emergenti, nonché autore de “Il mio viaggio in Italia”, vero atto d’amore per il cinema italiano, se ne sia innamorato anche per via di quel cavallo grigio che in alcuni dei momenti topici del racconto appare come una visione.......
"La tenerezza" di Gianni Amelio - Il viaggio continua

“La tenerezza” di Gianni Amelio – Il viaggio continua

La tenerezza è ciò che non hai mai detto. La sorpresa di avere ancora un cuore. La tenerezza, soprattutto, è nella sottile arte del racconto e nella sapienza dei movimenti di macchina da parte di un regista abituato a trattare le tematiche della famiglia con delicatezza rara.
Camus, memorie di uno straniero. "Il primo uomo" di Gianni Amelio

Camus, memorie di uno straniero. “Il primo uomo” di Gianni Amelio

"Il primo uomo" con il suo stile pulito, essenziale e familiare, supera il rischio della retorica e apre uno squarcio luminosissimo su quella che è stata la questione algerina. Amelio gira un film intimo e poetico, ma contemporaneamente di respiro politico assoluto.
Voci del silenzio: da "Andrei Rublev" a "Sing".

Voci del silenzio: da “Andrei Rublev” a “Sing”.

Sul "silenzio" come potente forma espressiva molto è stato scritto e detto ma in questo caso è la forza degli opposti a risuonare come la nota perfetta. E come Andrei Tarkovsky in "Andrei Rublev" aveva prima rappresentato il dolore dei monaci attraverso le loro agghiaccianti urla silenziose, e poi la gioia mistica di una comunità...