Si avvale ora di una complessa struttura compositiva, dittici, trittici, installazioni, che uniscono superficiee volume, attraverso l’uso di fotografia, segni astratti, e oggetti tridimensionali, uniti dalla necessità di porre il dito nella piaga, la contraddizione, ma anche l’equilibrio, che regola la vita nel creato, espresso nel senso del tragico, come destino ultimo dell’esistente...