Ricordo che quando visitai il memorial di Auschwitz fui onorato di vedere le frasi di Primo Levi stampate a lettere cubitali sui pannelli del museo. Un riconoscimento planetario per un Torinese di eccellenza che aveva cercato di comunicare, per tutta la sua vita e con tutte le sue forze, l’ineffabilità della sofferenza procurata dall’olocausto.