Ci sono due modi per valutare “Under the skin” di Jonatan Glazer. Se lo si considerasse un film autoriale, come il trailer allude, accostando il nome del giovane regista di “Io sono Sean” a quello di Stanley K. (per non reiterarne la blasfemia non ne nomineremo il cognome), il giudizio sarebbe impietoso. Lento, ripetitivo e...